Period: Intorno al secondo quarto del XV secolo compare questa forma decorata nei generi della zaffera tricolore (gen. 5) e dell’azzurro prevalente (gen. 10.2), anche se è nella seconda metà del ’400, ed in particolare nell’ultimo trentennio del secolo, che si ha il maggior numero di attestazioni con il genere decorativo 10.3.1, a cui si aggiungono esemplari in gen. 9, 10.3.8, 10.3.9, 10.3.10, 10.3.11, 10.3.12 e 15 ed esemplari smaltati privi di decorazioni. Tra fine ’400 ed inizi ’500 si diffondono manufatti Ba 1.1, di dimensioni modeste, dipinti molto corsivamente con fasce geometriche nei colori azzurro, giallo arancio, verde, rosso, e nel cavetto un motivo a spirale oppure a semplice bottone centrale. Accanto a questi esemplari sono documentati da restituzioni del Pozzo dei Lavatoi di Montelupo anche un reperto con decoro a fascia in blu graffito (gen. 34.2), un esemplare con decorazione a ovali e rombi (gen. 26.2) ed un manufatto che utilizza il motivo del nodo orientale (gen. 43 atipico); tutti pezzi che potrebbero essere collocati nei primi due-tre decenni del XVI secolo. La cronologia dei manufatti Ba 1.1 copre quindi un ventaglio abbastanza ampio, dal secondo venticinquennio del XV secolo ai primi decenni del XVI. I contesti di scavo forniscono appigli cronologici non troppo circostanziati ma che corroborano la cronologia dedotta su base stilistico—decorativa, come lo scavo di Casa Sinibaldi a Montelupo, che ha restituito un esemplare databile dal contesto agli anni immediatamente precedenti alla metà del ’400, o come a San Salvatore a Vaiano, dove l’US 420, deposta non oltre l’anno 1477 ha restituito almeno sei esemplari Ba 1.1. Dagli scavi di Genova San Silvestro provengono due esemplari appartenenti ad un deposito posteriore al 1450. I due esemplari da Via del Proconsolo a Firenze erano parte del riempimento di un pozzo colmato nella seconda metà del XV secolo. Ai decenni finali del XV secolo rimandano i contesti montelupini rinvenuti nelle adiacenze dell’ex Museo della Ceramica (M Mus) e della ex Fornace Bellucci (M Fo Bell), mentre l’esemplare da San Michele alla Verruca faceva parte di depositi formatisi entro i primissimi anni del ’500. Per l’ultimo periodo produttivo delle forme Ba 1.1, ed in particolare peri pezzi con decorazione geometrica, sono le restituzioni del Pozzo dei Lavatoi a condurci almeno fino al terzo decennio del ’500, datazione che viene confermata dal reperto proveniente dal contesto lucchese CA del Baluardo di San Martino, chiuso entro il 1520, mentre un manufatto da Southampton con decorazione geometrica è stato rinvenuto all’interno di un deposito datato da Duncan Brown, sulla base delle associazioni ceramiche, al decennio 1490-1500.
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