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Genere 22. Floreale evoluta

L’introduzione del motivo vegetale stilizzato, definito semplicemente “floreale” (senza l’aggettivo di “gotica”), è databile nelle botteghe di Montelupo agli anni "70 del XV secolo. Si è anche potuto osservare in quell'occasione come esso si presenti in tre distinte varianti tecnico-cromatiche, dovute all'impiego del verde-ramina (“floreale verde”), del bleu (“floreale bleu") o dell'ossido di cobalto miscelato al piombo, che determina l'accrescersi in cottura del pigmento sulla superficie smaltata (“floreale a zaffera"). Verso il 1490, in correlazione con la fase di standardizzazione produttiva primo-rinascimentale, anche la “floreale” montelupina va incontro a modifiche sostanziali della sua morfologia, le quali si uniscono anche ad un’evidente “normalizzazione” del decoro non più oggetto di continue varianti di dettaglio. Per le modificazioni formali avvenute ad iniziare da questo periodo si parla quindi di “floreale evoluta”. Evidente è come all'inizio dell’Età Moderna i pittori montelupini siano particolarmente attratti dalle doti cromatiche di questo decoro, che infatti non viene più impiegato per costruire fasce di contorno nelle forme aperte, ma trova invece la sua utilizzazione sui fianchi delle chiuse, ove con maggiore facilità può assumere uno sviluppo lineare particolarmente esuberante. I lunghi petali della “floreale” prendono in tal modo l'aspetto di vigorose sottolineature in bleu, in manganese, o persino in rosso, contribuendo ad arricchire e vivacizzare non di poco l’aspetto delle maioliche sulle quali essi sono dipinti. II lato più visibile del petalo si caratterizza sempre per una triplice partizione determinata da una parte periferica che si sottolinea con i toni turchini dell’ossido di cobalto‚ steso senza alcuna diluizione, degradando, attraverso un settore lievemente campito d’azzurro, in una parte risparmiata, ove emerge il candido aspetto dello smalto; talora su questa parte del fiore si tracciano sottili barrature orizzontali che intendono suggerirne un volume ed una consistenza quasi carnosa. La faccia ventrale percepibile laddove il lungo petalo si piega, è interamente campita in bruno di manganese (o, raramente, in rosso)‚ mentre i pistilli lanceolati, sempre dipinti in arancio, sono adesso privi degli stami che spesso si ritrovavano nella versione più antica. La versione evoluta della “floreale” costituisce una decorazione minoritaria, anche se non marginale, nella produzione montelupina del primo periodo rinascimentale. Sempre rinvenuta sin qui con il motivo separatore della ghirlanda, essa si unisce di preferenza a stemmi araldici‚ ma presenta talvolta anche immagini simboliche‚ quali ad esempio, quella del cervo. Nonostante mostri qualche variante di dettaglio nella sua composizione, che talora può anche inaspettatamente prevedere l'unione con altri motivi coevi, la floreale non presenterà sostanziali modifiche sino alla sua versione "estenuata" che, come gli altri decori montelupini, inizierà a comparire negli scarichi di fornace valdarnesi ad iniziare dagli anni '40 del XVI secolo. More »
  • Data Min: 1500 - Data Max: 1520
  • Colore: toni turchini dell’ossido di cobalto steso senza alcuna diluizione
  • Periodo: Verso il 1490, in correlazione con la fase di standardizzazione produttiva primo-rinascimentale, anche la “floreale” montelupina va incontro a modifiche sostanziali della sua morfologia, le quali si uniscono anche ad un’evidente “normalizzazione” del decoro non più oggetto di continue varianti di dettaglio. Per le modificazioni formali avvenute ad iniziare da questo periodo si parla quindi di “floreale evoluta”.
  • Decoration Form:
    • smaltata
    • dipinta

Origin & occorrenze

Montelupo Fiorentino City
Italy - Tuscany Region
Pistoia Point
Pietrasanta Point
Montelupo Fiorentino City
Lucca Point
Prato City

Depictions

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Media type: Photograph

Tipi

Tipi definiti in Genere 22. Floreale evoluta
Fornaciari Ca 3.2 T2
Fornaciari Ab 5.2.2
Fornaciari Ca 3.2 T3

Referenze

Berti F., Storia della Ceramica di Montelupo, Volume 2, Cinisello Balsamo, 1997