Period: Manufatti Aa 2.3.2 cominciarono ad essere prodotti nell’ultimo ventennio del XV secolo con i motivi a imitazione del lustro metallico (gen. 12), settori puntinati (gen. 19) e contorno a ghirlanda (gen.23). Nei primi anni del ’500 li troviamo impiegare le decorazioni della fascia con ovali e rombi (gen.26), armi e scudi (gen. 29), armi e tamburi (gen.30), grottesche (gen. 33), fascia con bleu graffito (gen. 34). L’esemplare istoriato con l’ingresso in Firenze di Papa Leone X (gen. 46) è databile, grazie all’avvenimento cui fa riferimento la decorazione, al 1516. Un diffuso impiego sembra avere il decoro a motivi vegetali della famiglia bleu (gen. 40) da fine ’400 fino agli anni ’30 del XVI secolo. Dopo la metà del ’500 è il genere in compendiario della famiglia bleu nella sua versione più semplificata (gen. 45.3.3) che trova frequentemente uso nei diversi tipi, oltre ai decori a estenuazione dei motivi rinascimentali (gen. 53), a spirali arancio (gen. 54) e del nodo orientale evoluto (gen. 56), mentre solo sul tipo Aa 2.3.2 T3 abbiamo riscontrato i decori a pseudobaccellature (gen. 50). Un esemplare istoriato (gen. 46), datato su base stilistica al 1575-1590, costituisce un tipo morfologico intermedio tra 2.3.2 T4 e T5. Ancora il motivo del figurato tardo (gen. 68) trova impiego fino agli anni ’40 del ’600 sui tipi T2, T3 e T4. I rinvenimenti di scavo confermano grossomodo le datazioni fornite dall’analisi stilistica dei decori, benché i tipi Aa 2.3.2 facciano la loro comparsa, in modo deciso, solo nei contesti formatisi entro i primi due decenni del XVI secolo. Se escludiamo infatti un reperto recuperato nelle adiacenze del Museo della Ceramica di Montelupo (M Mus), attribuito al decennio 1480-1490, le prime attestazioni le troviamo nel recupero lucchese del Baluardo di San Martino (LU CA), negli scavi del Priamar di Savona, in rapporto ai consumi del convento di San Domenico tra fine XV e inizi XVI secolo, e nel giacimento montelupino del Pozzo dei Lavatoi, in relazione ai reperti dei primi decenni del ’500. Per le attestazioni del pieno ’500 e della seconda metà del secolo, da rinvenimenti in Montelupo (M CS area esterna e M Tri fase C), genericamente databili alla seconda metà del XVI secolo, provengono alcuni reperti di tipo T3. Dalle volte del primo piano dell’ala nord di ponente degli Uffizi, la cui costruzione sarebbe stata completata tra 1570 e 1580, provengono alcuni esemplari T2 e T3. Gli scavi della Crypta Balbi, inoltre, mostrano l’uso nella seconda metà del XVI secolo dei tipi T1-T2-T3 e T4, in particolare compaiono esemplari T2 e T3 nel contesto CB VII US 1001, formatosi entro il 1580, mentre in CB V US 1014, databile alla fine del XVI-inizi del XVII secolo, abbiamo reperti T1 e T4.
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