Period: Il Ca 3.2 T2 è attestato già verso la fine del XV secolo: i reperti più antichi sono decorati rispettivamente in azzurro prevalente (gen. 10.3.6), e nei motivi policromi introdotti a Montelupo alla fine del ’400 (generi 19.1, 20.4, 21, 22, 24, 26, 27, 28, 40.1). I contesti di rinvenimento confermano la ricchezza delle attestazioni tra la fine del XV secolo ed i primi due decenni del ’500; basterà citare gli esemplari restituiti dalla fase IV del vano Delta della stanza B del Palazzo Pretorio di Prato (PO PP B Delta), dallo scavo nelle adiacenze dell’ex museo della ceramica (M Mus) e dal Pozzo dei Lavatoi a Montelupo (M PL). Il tipo è ancora impiegato nel pieno ’500 con i decori a motivi vegetali della famiglia bleu (gen. 40.4 e 40.6), nella seconda metà del secolo con i decori in compendiario della famiglia bleu (gen. 45.2) e ancora negli ultimi decenni con la decorazione ad estenuazione dei motivi rinascimentali (gen. 53), a strisce policrome (gen. 55) ed a nodo orientale evoluto (gen. 56.4). Gli esemplari più tardi, databili ai primi decenni del XVII secolo, mostrano la decorazione a settori contrapposti (gen. 64), ed ancora posteriore è un boccale, già nella collezione Cora, con decorazione alla foglia verde (gen. 70) che potrebbe risalire alla metà del ’600. I contesti di rinvenimento ben databili alla seconda metà del ’500 che hanno restituito manufatti Ca 3.2 T2 sono la fase III del vano Delta-stanza B del Palazzo pretorio di Prato, il riempimento sottopavimentale del loggiato sud orientale del convento agostiniano di Pietrasanta (PS SAT4), edificato entro il 1579, e l’US 485 del San Calogero di Albenga (SV AL SC) datata ante 1593.
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