Period: Le forme Bb 2 sono caratteristiche della produzione montelupina del XVI secolo. Le prime attestazioni risalgono alla fine del XV secolo con i generi “a imitazione del lustro metallico” (gen 12), “derivato dell’imitazione della foglia valenzana” (gen. 17), a “fasce geometriche” (gen. 18) e tuttavia e soprattutto con gli inizi del ’500 che la produzione di queste forme aumenta esponenzialmente mantenendosi particolarmente consistente per tutto il corso del secolo. Nel XVII le attestazioni si rarefanno: si conoscono due esemplari decorati “alla foglia verde” (gen. 70), uno dei quali rinvenuto a Pisa mentre l’altro fa parte delle collezioni del museo di Faenza e porta la data “1660” al centro del cavetto. Esemplari Bb 2 tuttavia continuano ad essere fabbricati tra XVII e XVIII secolo per committenze conventuali. Nell’esaminare la cronologia dei diversi tipi in relazione alla datazione dei generi decorativi si nota quindi una comparsa precoce dei tipi T1 -T5, che hanno R compreso tra 1,42 e 1,96 e sono già prodotti entro la fine del XV secolo, mentre i tipi T6-T9, con amplissima tesa ed R = 2-2,3, sono attestati solo a partire dagli inizi del XVI. Il T7 in particolare risulta particolarmente usato nella seconda metà del ’500. Gli esemplari T10 infine, in cui la tesa è talmente amplia da superare una volta e mezzo il diametro della cavità (R = 2,6-2,8), sono tutti e tre decorati in compendiario della famiglia blue (gen 45) e si collocano cronologicamente intorno alla metà del XVI secolo. Per quanto riguarda i contesti di rinvenimento questi non fanno che confermare le cronologie delineate dai generi decorativi. Nella scarsità di contesti chiusi entro la fine del XV secolo, ci vengono in aiuto le restituzioni dello scavo montelupino nell’area adiacente all’ex Palazzo Podestarile (contesto M Mus), riferibili all’ultimo ventennio del ’400, dove sono attestati diversi manufatti Bb 2. Alcune forme analoghe sono presenti negli strati di fine ’400-inizi ’500 di San Michele alla Verruca (PI). I contesti cinquecenteschi che hanno restituito forme Bb 2 sono invece numerosissimi, mentre rarissimi o assenti quelli seicenteschi. Per rinvenire manufatti sicuramente seicenteschi dobbiamo affidarci ad attestazioni sporadiche, come il pezzo datato “1660” con decoro alla foglia verde del MIC o come l’esemplare T4, sempre con la stessa decorazione, recuperato a Pisa, ricordando che una certa tarda diffusione dovette mantenersi limitatamente a prodotti commissionati da enti religiosi e conventuali: ne è esemplificativo il pezzo rinvenuto in via XX settembre a Montelupo datato 1758.
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