La tipologia che abbiamo definito “fascia a triangoli” ci fornisce uno dei casi più emblematici di trasformazione e costruzione di un nuovo genere attraverso un processo che, pur di valenza chiaramente innovativa ben si può ricondurre alla trasformazione di lontane suggestioni, da lungo tempo metabolizzate nel lavoro dei ceramisti. In questo decoro che appare di tipo essenzialmente geometrico si avverte infatti, seppur ridotto ad un eco appena percettibile, ancora l'esempio della “foglia d'edera" manisero-valenzana. L'idea del tralcio vegetale corrente alla bordatura delle forme aperte è però trasformato in una linea spezzata composta da una teoria ininterrotta di triangoli isosceli in arancio, alle cui basi si collocano una sorta di minuscole foglie trilobe dipinte in bleu, che sono collegate tra di loro mediante una sottile linea„ tracciata col medesimo pigmento. Pur non animata da una forza rotatoria paragonabile a quella che dinamizza il tralcio vegetale “a foglia d’edera", questa fascia trasmette ancora un apprezzabile dinamismo percettivo, presentando nel contempo rispetto a quella i vantaggi di un'esecuzione pittorica assai più semplice e rapida. In quest'ultimo aspetto risiede probabilmente uno dei motivi del suo successo, eloquentemente attestato dal numero di esemplari contraddistinti da tale decoro rinvenuti nello scarico di fornace posto in luce dai lavori per la costruzione della centrale termica del Musco di Montelupo: un numero che è sensibilmente maggiore rispetto a quelle degli esemplari appartenenti al gruppo della “foglia d’edera”. L’altro punto favorevole all'affermazione della tipologia consiste nella sua spiccata caratteristica di più discreta e meno invasiva fascia di contorno, la quale ben si presta a servire da cerchiatura per quei motivi centrali contraddistinti da sempre maggior sviluppo dimensionale che, nel processo di affermazione della nuova sintassi decorativa rinascimentale, vanno incontro sul finire del XV secolo ad una sempre più massiccia diffusione. Si può cosi comprendere come i decori del genere 18, caratterizzati da fasce di contorno “'a triangoli" e “a losanghe” (in specie di quelli del primo gruppo), bene rappresentino la tendenza che si manifesta nell'attività delle botteghe ceramiche di Montelupo verso l'affermazione di una spiccata gerarchia strutturale, incentrata sulla sempre più rigorosa divisione spaziale tra decori centrali (che si possono anche definire "individuali", in quanto variabili da fornitura a fornitura, se non addirittura da esemplare a esemplare) e motivi di contorno, che, invece, tendono ad assumere una fisionomia seriale e ripetitiva. Con il contorno della "fascia a triangoli" si incontrano unicamente motivi centrali di tipo fitomorfo stilizzato, esemplati sulla rappresentazione (costantemente variata e trasformata in maniera estemporanea nel momento dell'esecuzione) della corolla floreale che allarga i suoi petali a partire da un grande bottone centrale. Nel ricasco degli scodelliformi (e talora anche nella fascia di separazione tra la cerchiatura centrale e la corona circolare di contorno) è dato spesso di trovare un insieme di “s” posti in posizione coricata, i quali, nel loro andamento continuo, riecheggiano in maniera più o meno stilizzata la "catenella" di lontana origine basso-medievale. Il genere della decorazione a Fasce Geometriche presenta i seguenti sottogruppi: 18.1 - 18.1.1 - 18.1.2 - 18.1.3 - 18.1.4 - 18.1.5 - 18.1.6 - 18.2 - 18.3 - 18.3.1 - 18.4 - More »