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Ceramic Types

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ArchAIDE Types

Fornaciari Ba 2.1 T4

Maiolica di Montelupo
I tipi Ba 2.1 sono manufatti aperti, di medie e grandi dimensioni aventi tesa con orlo a margine arrotondato, corpo emisferico e piede a disco più o meno rilevato solitamente con fondo a ventosa poco marcata. Mostrano delle variazioni non eccessive e piuttosto graduali nell’estensione della tesa confluente in rapporto al diametro della cavità, con R che da 1,22 arriva a 1,71, mentre il valore di “i” non è costante, ma ad ogni valore medio di R corrispondono cavità con rapporti dimensionali differenti. Il campione disponibile, tra manufatti editi ed inediti, è di cento pezzi. I reperti T4 hanno una cavità di media profondità, con "i” = +7 circa, simile a T2. Le dimensioni attestate comprendono varie misure di diametro massimo: 19- 21 cm, 23-24 cm, 25-27 cm, 30-31 cm e 34-36 cm. I generi decorativi più frequenti sono il 10.3.10 e il 10.3.9, a cui si aggiungono esemplari in 9.1.2, 10.1.1, 10.3.1, 10.3.8, 13.1.1. More »
  • Data Min: 1470 - Data Max: 1500
  • Forme:
    • dish
  • Periodo: Le forme Ba 2.1 sono tipiche del XV secolo ed impiegano per lo più decori “in azzurro prevalente. I reperti che presentano le tipologie decorative più antiche, quelle cioè realizzate con l’uso del solo blue (gen. 10.1) e databili alla prima metà del ’400, appartengono prevalentemente ai tipi morfologici T1 e T2, i quali hanno una tesa assai breve in rapporto allo sviluppo del cavetto. Al contrario i motivi in azzurro prevalente che aggiungono la cromia del giallo al blue (gen. 10.3) ed i motivi decorativi dell’ultimo venticinquennio del ’400 (gen. 12, 13, 18, 21 e 23) si trovano impiegati sui tipi T4-T11. Se ne evince la tendenza delle forme Ba 2.1 ad evolversi nel corso del XV secolo ampliando la dimensione della tesa in rapporto al diametro della cavità. Per quanto riguarda i contesti di giacitura dei reperti, osservazioni interessanti possono essere tratte dai rinvenimenti montelupini effettuati nell’area dell’ex Fornace Bellucci (M Fo Bell), che ha restituito numerosi reperti inquadrabili tra 1440 e 1480, e da cui provengono diversi reperti T4, ma anche dallo scavo nell’area adiacente all’ex museo della ceramica (M Mus), dove un contesto riconducibile all’ultimo ventennio del ’400 ha restituito reperti T5, T6 e T7 in notevole quantità. Fuori da Montelupo abbiamo l’US 420 dello scavo di San Salvatore a Vaiano, formatasi negli anni ’70 del ’400, da cui provengono esemplari T1, T3 e T4. Dallo strato 111 del vano B, settore 2, del Palazzo Pretorio di Prato, databile sulla base di una restituzione numismatica e delle associazioni ceramiche alla prima metà del XV secolo proviene un esemplare T2. Un esemplare T6 dai depositi del convento agostiniano di Pietrasanta mostra nel cavetto la rappresentazione di San Giorgio che uccide il drago, simbolo del Banco di San Giorgio e di Genova che avevano il controllo politico diretto sulla cittadina versiliese tra 1436 e 1484, per cui il reperto è riferibile con ogni probabilità agli anni tra 1450 e 1480. Un esemplare T7 con decoro alla foglia di prezzemolo (gen. 13.1.1) è stato recuperato dal relitto di Cap Couronne in associazione ad un centinaio di scodelle valenzane a lustro della seconda metà del ’400. A Southampton, da uno scarico datato 1490-1500, proviene un esemplare T8. Infine a Qsar es-Seghir (Marocco), un reperto Ba 2.1 T10 è stato rinvenuto nei depositi relativi alla seconda occupazione portoghese del sito (1495-1550). Il reperto T12 rinvenuto nella fossa 204 del Palazzo della Cancelleria a Roma è databile, per il contesto stratigrafico e per il decoro in bleu graffito (gen. 34.2), al primo trentennio del XVI secolo. More »
  • Funzione primaria: Food Preparation & Consumption
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Origin & occorrenze

Italy - Tuscany Region

Depiction

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Media type: Drawing

Tipi equivalenti & commenti

Equivalenze definite in Fornaciari Ba 2.1 T4

Nessuna diretta equivalenza

Equivalenze definite in altri tipi

Nessuna indiretta equivalenza

Referenze

Fornaciari A. 2016, La sostanza delle Forme: morfologia e cronotpilogia della Maiolica di Montelupo Fiorentino. Firenze: Insegna del Giglio