Poche sono le novità elaborate localmente negli anni 30-40 del Cinquecento (nella fase cioè dell’iniziale esaurirsi della vitalità creativa propria al primo periodo rinascimentale) le quali riescono ancora ad attingere ad un apprezzabile vigore formale. Tra queste spicca in particolar modo il genere che viene definito “a spirali arancio” destinato, per la peculiare struttura decorativa che lo caratterizza, alle sole forme aperte. Derivato anch' esso dal grande ceppo dell'imitazione del lustro metallico, dal quale eredita il prevalente cromatismo arancio-dorato, il modulo formale delle “spirali” appare assai semplice ed allo stesso tempo efficace, in quanto sostanzialmente formato da una serie continua di tratti arcuati, arricciati alle estremità in forma spiralata, che introducono un particolare dinamismo nella composizione, suggerendo un suo rapido avvolgersi verso il centro, che le barrature in bleu (e talvolta anche in verde)‚ le quali accompagnano i motivi principali, vengono vigorosamente a sottolineare. La prima produzione si caratterizza per il persistere di modalità decorative incentrate ancora sul pigmento arancio, assai vicino alle tonalità fulve del lustro spagnolo. Ad iniziare dalla seconda metà del XVI secolo si generalizza però nella decorazione una nuova tipologia cromatica (gruppo 54.2), che offre largo spazio, invece, all'impiego del bleu di cobalto nelle sottolineature che affiancano i motivi principali. Questa produzione “a spirali arancio” in bicromia arancio-bleu, che caratterizza non poca parte delle maioliche montelupine su forma aperta degli anni 1550-1600, frequentemente presenta nella cerchiatura centrale una piena campitura in bleu, con elementi radiali graffiti sulla superficie smaltata. Non mancano, poi, esemplari con composizioni vegetali stilizzate, animali (il coniglio-leprotto, l'uccello con la piuma arricciata sulla testa, etc.)‚ scritte (frequentemente di carattere religioso), od anche figure umane a mezzo busto. Nei primi anni del XVII secolo il genere sembra andare rapidamente in disuso, per scomparire poi dalla produzione delle fornaci montelupine verso il 1620 circa.
More » - Data Min: 1480 - Data Max: 1620
- Colore: Pigmento arancio, assai vicino alle tonalità fulve del lustro spagnolo. Bleu di cobalto
- Periodo: E' databile tra l'ultimo ventennio del XV secolo e il primo ventennio del XVII secolo.